Prefazione
di Padre Carmine Arice
Accolgo con simpatia l’invito a presentare il secondo volume del Carteggio di Padre Luigi Anglesio (1803-1881),
primo successore del Fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza, che va ad arricchire l’ormai nutrita bibliografia
di studi critici a nome di don Lino Piano circa le radici della piccola grande storia cottolenghina.
Il nostro è un tempo di cambiamenti molto evidenti sia da un punto di vista culturale che sociale,
cambiamenti che influenzano in modo decisivo l’esperienza della fede e la sua trasmissione.
Anzi, per dirla con le parole di papa Francesco al quinto Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze della Chiesa italiana:
"Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca.
Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere"
(Firenze, 11 novembre 2015).
Quali sono queste nuove sfide? Basta aprire un giornale e le si possono leggere senza difficoltà:
sono sfide di carattere culturale, sociale ed economico. Alcune sono più circostanziate nel tempo e nello spazio,
altre riguardano l’intero pianeta come la pace, la questione ambientale e la custodia del creato.
La Piccola Casa della Divina Provvidenza, ormai diffusa anche in Asia, in Africa e nelle Americhe,
vive questo cambiamento d’epoca e se vuole mantenere viva, intelligibile e feconda la sua missione
non può ignorare quello che passa nella mente e nel cuore dell’uomo odierno, le sue fatiche, il suo modo di comunicare,
la sua cultura e i suoi bisogni. Ma nello stesso tempo non può dimenticare nemmeno le sue radici perché,
se è vero che cambiano i contesti, non cambia il Vangelo e il dono carismatico fatto al santo Cottolengo e
da lui trasmesso ai suoi successori e a quanti accolgono l’esperienza cottolenghina per vocazione e missione.
Ecco perché sono importanti gli studi storici sul santo Cottolengo e sulla storia della Piccola Casa.
Sono le nostre radici che non possiamo non conoscere soprattutto se riguardano i primi compagni di vita del Fondatore,
coloro che lo hanno frequentato di persona e che da lui hanno assimilato in modo unico il suo spirito.
Padre Anglesio è certamente uno di questi; anzi sono certo che la sua esperienza sia stata unica accanto al canonico
Cottolengo e che proprio per questo è stato in grado di dare forma istituzionale, sviluppandola ulteriormente,
alla grande famiglia cottolenghina nelle sue diverse espressioni, soprattutto per quanto riguarda le famiglie
religiose di vita apostolica e contemplativa.
La storia va avanti e le sfide che oggi si devono affrontare sono diverse da quelle dell’Anglesio ma non meno impegnative.
Basta pensare che, se il primo successore del Santo Cottolengo vedeva crescere il numero delle suore,
i tempi attuali ci fanno constatare un calo considerevole dei religiosi e una presenza molto numerosa di operatori laici.
Ma "le sfide esistono per essere superate. Siamo realisti, ma senza perdere l’allegria, l’audacia e la dedizione
piena di speranza!" (EG, 109), ha scritto papa Francesco, e superare le sfide che la carità ci chiede di
affrontare significa ascoltare anche oggi il grido dei poveri, il loro bisogno di Dio, l’urgenza della missione e,
radicati nel dono ricevuto, andare avanti a dire con i fatti, più che con le parole, che abbiamo un Padre buono e
Provvidente che pensa a noi più di quanto noi pensiamo a lui.
Molte delle lettere pubblicate nel Carteggio sono di carattere pratico, scritte per provvedere alla concreta e
quotidiana gestione della Piccola Casa. Ma sono missive che rivelano una cura per l’opera di Dio che Luigi
Anglesio dovette custodire che ci lascia ammirati. Provvedere ai bisogni dei più deboli, garantire una
sussistenza economica e gestionale delle strutture, assicurare la cura pastorale della Piccola Casa non è
un servizio che si svolge soltanto attraverso eventi rari e notori, con relazioni intessute con personaggi
importanti della società e della politica. Dalle lettere di Padre Anglesio emerge un’attività intensissima,
quotidiana, concreta e a volte molto semplice – pur non mancando anche lettere scritte ai papi del suo tempo - che ha
occupato i suoi 39 anni di ministero a guida della Piccola Casa vissuti con una generosità e intraprendenza edificante.
Grazie dunque a don Lino Piano, che come Padre della Piccola Casa ha conosciuto anch’egli l’onore e la gioia ma anche
il peso di questo ministero, per questo nuovo studio che ci aiuta a conoscere di più e meglio quella storia che,
siamo consapevoli, per lo più è scritta nel cuore di Dio e che ha visto come protagonisti tanti figli e figlie della
Piccola Casa sparsi nel mondo.
Torino, 8 dicembre 2017
Padre Carmine Arice
Padre della Piccola Casa della Divina Provvidenza
Nota: Padre Carmine Arice è stato eletto 16° successore di San Giuseppe Cottolengo l’11 settembre 2017,
posteriormente all’impaginazione definitiva del primo volume del presente Carteggio.
Un grazie sentito per questa prefazione al secondo volume (nota del curatore).
Prefazione di Padre Carmine Arice al Volume II del Carteggio di Padre Luigi Anglesio © Edilibri 2018