I NUMERI RACCONTANO

 

 

Cinque



In una bella giornata di primavera la maestra Speranza annunciò ai suoi allievi che quella mattina le lezioni si sarebbero svolte in giardino.
I bambini non credevano alle loro orecchie e non capivano come la maestra permettesse, anche se solo per una mattina, di fare scuola fuori dalla consueta stanza di studio. Speranza non si curò degli sguardi stupiti dei suoi allievi, né di quello della nutrice Amata, che sgranò gli occhi quando vide i suoi nipoti attraversare il giardino al seguito della loro insegnante. I bambini, naturalmente, erano entusiasti dell'uscita. Cercavano di contenere la loro allegria, senza lasciarsi andare a salti di gioia o urla, per paura che la maestra li riportasse indietro. Scesero perciò silenziosi lo scalone del castello che conduceva nel vasto giardino reale. In cuor loro speravano di raggiungere il grande prato verde, dove tante volte avevano corso nel lanciarsi la palla, o il laghetto delle ninfee dove avevano spinto piccole imbarcazioni di legno. La maestra passò silenziosa attraverso il prato, proseguì lungo i bordi del laghetto e non accennava a fermarsi. Varcò, infine, il cancelletto di ferro laccato di verde che portava al meleto. I bambini alzarono lo sguardo e un comune "Oh!..." uscì dalle loro bocche. Davanti ai loro occhi si mostrava un tripudio colorato: i meli erano tutti in fiore!
- Guardate! - disse la maestra. - Questi alberi hanno una larga chioma di foglioline, impreziosita da numerosi fiorellini rosa. Osservate - continuò, mentre raccoglieva da terra un fiore che il vento aveva fatto cadere. - Questo fiore ha cinque petali e la sua forma ricorda la piccola rosa selvatica.
I bambini correvano curiosi da un albero all'altro e cercavano di indovinare quale avesse il maggior numero di fiori. La maestra Speranza accompagnò i suoi alunni nel grande prato, dove aveva fatto preparare una merenda a base di mele. Chiese agli alunni ancora un attimo di attenzione e propose un indovinello:
- Chi di voi mi sa dire quale segreto custodisce ciascuna mela?
I bambini restarono muti, perché nessuno di loro conosceva la risposta. Speranza mise in ciascun piatto degli alunni una mela e una nel suo, poi prese un coltello e disse:
- Ora taglierò in due parti le vostre mele, dividendole nel senso della larghezza.
Così dicendo, la maestra tagliò di netto la mela di ciascun bambino e infine anche la sua.
I bambini, alquanto meravigliati, dissero, a una sola voce, che sulle due metà del frutto si scorgeva il disegno di una stella a cinque punte.
- Questo è il segno - proseguì la maestra - che la mela non è soltanto un frutto della terra, ma è anche un piccolo dono del cielo, maturato sotto i raggi del sole. E di questa lontana appartenenza celeste ogni mela conserva il ricordo in quella piccola stella a CINQUE punte nascosta nel suo cuore.




Dal volume I numeri raccontano, © Edilibri 2012


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