PADRE LUIGI ANGLESIO (1803-1881)


Presentazione di Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino
Nella sua lunga storia, l’Arcidiocesi di Torino è stata benedetta dal Signore dalla presenza di numerosi testimoni della fede molti dei quali additati ad esempio di vita cristiana per tutta la comunità. Alcuni di questi sono conosciuti, come i numerosi santi sociali che hanno mostrato grande impegno a favore dei più poveri; altri sono meno noti.
Molti di loro sono stati anche fondatori di famiglie religiose e assieme al carisma del Fondatore hanno trasmesso anche passione per il Vangelo, zelo apostolico e desiderio di santità. Così è stato per san Giuseppe Cottolengo: il suo carisma ha coinvolto fin dalla fondazione della Piccola Casa uomini e donne che, sul suo esempio e con altrettanta generosità, hanno seguito il Signore sulla via tracciata dal santo di Bra.
Padre Luigi Anglesio, primo successore del Cottolengo alla guida dell’Opera, è stato uno di questi. La biografia scritta da Lino Piano, storico che ha ricoperto anch’egli l’ufficio di Padre della Piccola Casa, attingendo con estrema attenzione alla documentazione presente negli archivi della Casa Madre di Torino, ha potuto ripercorrere la ricca vicenda umana e spirituale di sacerdote colto, proveniente da una famiglia benestante, e che dopo aver donato tutti i suoi beni alla Piccola Casa ha donato anche se stesso come primo collaboratore del santo Cottolengo.
Durante i trentanove anni in cui Padre Anglesio ha guidato la grande Opera torinese, egli ha contribuito in modo significativo a ingrandire sia la casa Madre sia aprendo case di assistenza, scuole e monasteri nel Regno di Sardegna e d’Italia poi, come pure in Svizzera.
Un ministero fecondo, dunque, per il quale non si è minimamente risparmiato dando tutto se stesso non solo perché molti poveri potessero trovare risposta ai loro bisogni, ma anche perché la Piccola Casa conservasse lo spirito evangelico voluto dal Fondatore che supera la filantropia e diventa annuncio dell’Amore di Dio Padre buono e provvidente.
Mi auguro che l’esempio di Padre Anglesio così ben documentato in questa biografia, possa essere di aiuto sia alla famiglia cottolenghina per essere sempre più riconoscente e generosa per il carisma ricevuto dal santo Fondatore, sia a quanti, in particolare sacerdoti, potranno constatare l’azione dello Spirito in un ministro fedele, generoso e intraprendente nella carità.
Ringraziamo il Signore per aver donato alla Chiesa torinese un figlio così esemplare e chiediamo che continui a benedirci con il dono di numerose e sante vocazioni sacerdotali.
Torino, 30 aprile 2021, festa di san Giuseppe Cottolengo
Mons. Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino

Prefazione di Padre Carmine Arice
"… la Piccola Casa possa mantenersi ferma e costante nello spirito di sua fondazione” ha scritto Padre Luigi Anglesio nella lettera circolare del 3 marzo 1878. Sono convinto che questa sia la maggior preoccupazione di chi viene chiamato a guidare un’opera di Dio, soprattutto dopo aver vissuto a fianco di colui che l’ha iniziata, condividendo il periodo singolare e straordinario della storia di un carisma apostolico come è quello dell’inizio. Infatti, se da un lato il primo successore di un Fondatore può vantare la grazia di essere stato direttamente alla scuola del maestro più autorevole, colui cioè che ha ricevuto dallo Spirito Santo l’idea ispiratrice e la grazia per iniziarla, dall’altra la consapevolezza di dover custodire e guidare una realtà che viene “dall’Alto” può generare – in chi è chiamato a questo arduo compito – un senso di inadeguatezza e di sacro timore.
Possiamo avere ragionevole convinzione che questi sentimenti siano passati nella mente e nel cuore del Canonico Luigi Anglesio che, nel giro di qualche giorno, si è trovato ad essere Padre della Piccola Casa, compito che lo vedrà impegnato con tutte le sue forze per ben 39 anni. Se poi pensiamo che il santo Cottolengo, un po’ per indole e un po’ per il vorticoso sviluppo della Piccola Casa della Divina Provvidenza nei suoi primi dieci anni di vita (1832-1842), non ha avuto tempo di redigere, se non in modo essenziale, regolamenti e costituzioni né per l’Opera iniziata, né per le famiglie religiose fondate, l’impresa dell’Anglesio risulta essere ancora più ardua.
Le pagine della preziosa biografia di Padre Lino Piano sono una testimonianza, storicamente fondata, della complessa impresa affrontata dal primo successore del santo Cottolengo e che, possiamo dirlo senza timore di essere smentiti vista l’ampia documentazione analizzata, rivelano il profilo di un uomo coraggioso, forte di carattere ma docile all’azione dello Spirito, intraprendente nella sua attività apostolica e caritativa, ma sempre attento a rimanere fedele allo spirito del Fondatore. Anche Padre Anglesio, come il discepolo del Vangelo, ha “venduto” tutti i suoi beni, donandoli ai poveri della Piccola Casa per seguire Cristo con fedeltà e passione, con una radicalità tale da disegnare anche in lui come nel Canonico buono, i tratti di un’autentica santità.
Leggendo la biografia colpisce il coraggio che ha avuto l’Anglesio non solo di custodire, come diligente sentinella della Piccola Casa – per dirla con le parole del Cottolengo – ma anche di sviluppare l’Opera che la Provvidenza Divina gli aveva affidato, sempre in sintonia con l’ispirazione originaria del Cottolengo. Come non fare memoria, a questo proposito, delle ripetute esortazioni di Papa Francesco a non considerare la fedeltà al carisma come un’infantile imitazione di quanto ha fatto il Fondatore; il carisma - ripete sovente Papa Bergoglio - non è un pezzo da museo, ma una realtà viva che si comprende più profondamente tenendo l’orecchio teso all’ascolto di Dio e stando operosamente attenti alla storia, alle sue sfide e alle circostanze (cfr. Francesco, Discorso ai partecipanti al Capitolo Generale dei Sacerdoti di Shönstatt, 3 settembre 2015).
Durante il suo lungo servizio come Padre della Piccola Casa, l’Anglesio non solo ha continuato a dare struttura giuridica e istituzionale a quanto aveva già iniziato il Cottolengo, ma, provocato anche lui dalle circostanze, dagli appelli che gli venivano dai bisogni dei poveri, dalle numerose persone, soprattutto donne, che desideravano seguire il santo di Bra, ha continuato ad ampliare l’opera di carità, a diffonderla nel Regno di Sardegna prima e d’Italia poi, come pure in Svizzera, a fondare famiglie religiose e a vigilare perché la Piccola Casa non fosse solo un’opera filantropica, ma di Vangelo. La fondazione di nuove famiglie religiose di vita apostolica e di un monastero a servizio dei tanti poveri che bussavano sempre più numerosi alla sua porta, sono la dimostrazione di una fedeltà senza tentennamenti al carisma del Fondatore, ma anche della fantasia della carità propria degli uomini di Dio.
Mi auguro che la lettura di questa biografia, estremamente interessante in ogni sua pagina, non sia, soprattutto da parte di coloro che più direttamente sono interpreti del carisma cottolenghino oggi, solo un’occasione per conoscere approfonditamente un pezzo di storia importante della Piccola Casa, ma anche un invito ad affrontare con coraggio, sempre con fiducia nella Divina Provvidenza e attenti agli insegnamenti del Fondatore, le sfide che la storia contemporanea presenta, senza cedere a rimpianti e nostalgie, ma piuttosto impegnati con tutte le forze a dare gloria a Dio nel servizio di quanti anche oggi sono “poveri più bisognosi, privi di umano appoggio, e senza distinzione”, per usare le parole dello stesso Anglesio nella lettera citata all’inizio.
Padre Lino Piano, che ringrazio di cuore per questo importante lavoro di ricerca che lo ha visto impegnato per anni, prima con l’epistolario, poi con la stesura di questa biografia, parla della fama di santità che l’Anglesio godeva ancora a distanza di 40 anni dalla morte. Chi avrà la pazienza di leggere per intero il poderoso volume che ne è risultato, a dire il vero molto accattivante nel modo con cui è narrata l’intera vita del primo successore del Cottolengo, non può che concludere che quanto Padre Luigi Anglesio ha fatto per la Piccola Casa, per la Chiesa e per la società del suo tempo, non può che essere originato da una persona che amava Dio e viveva per la Sua gloria e per questo, da una intensa vita di unione con il Signore sono sgorgate opere di carità e attività evangelizzatrici di singolare valore. Sono questi segni di santità? “Da paradiso” certamente – espressione usata scherzosamente dal Cottolengo per esortare al desiderio del Cielo, – da altare speriamo!
Torino, 20 febbraio 2021
Padre Carmine Arice
Padre della Piccola Casa della Divina Provvidenza

Introduzione dell’Autore
Dopo la pubblicazione del Carteggio del Padre Luigi Anglesio, primo successore di san Giuseppe Cottolengo nella direzione della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, era inevitabile pensare a una sua biografia, redatta con criteri rigorosamente storici, sia perché una tale biografia mancava, sia per offrire la possibilità di un’approfondita conoscenza dell’Anglesio che tanta parte ebbe nello sviluppo della Piccola Casa della Divina Provvidenza. Infatti, egli diresse l’Opera del Cottolengo dal 30 aprile 1842 al 28 maggio 1881 cioè per 39 anni.
Se il Cottolengo ebbe il dono di fondare la Piccola Casa, di darle la struttura essenziale nell’arco di 10 anni (1832-42), l’Anglesio ebbe il compito di consolidarne la vita, soprattutto relativamente alle Famiglie Religiose, maschili e femminili, che del carisma del Santo Fondatore furono le continuatrici.
È da dopo il Concilio Vaticano II che la Piccola Casa, giustamente e doverosamente, ha messo in atto varie iniziative per approfondire la conoscenza del Santo Fondatore. Del Cottolengo è stato pubblicato tutto quello che era disponibile e queste pubblicazioni hanno fatto conoscere detti e fatti assai significativi del suo carisma di Fondatore.
A questo punto dobbiamo tenere presente quello che nel 1921 scrisse il primo biografo dell’Anglesio, Mons. Achille Gorrino: “Colla beatificazione del P[adre] Cottolengo i voti della P[iccola] Casa furono compiuti. È tempo di ammirare la luce di un altro Astro che la Provvidenza, generosa nei suoi doni, ha associato al Beato Fondatore e questo Astro fulgidissimo è il Padre Luigi Anglesio.
Da allora sono passati 100 anni. Nella Piccola Casa i tempi “tecnici” della Divina Provvidenza sono sempre stati molto lunghi!
Dal momento in cui sono stato liberato dai compiti istituzionali che mi erano stati affidati, con l’assenso dei superiori, ho potuto dedicarmi ad approfondire la conoscenza del Padre Luigi Anglesio e a scriverne la biografia.

Puntualizzazione bibliografica
Sul Padre Anglesio, nei 140 anni che ci separano dalla sua morte, ben poco è stato scritto. L’attenzione è sempre stata rivolta prevalentemente e giustamente alla figura e agli insegnamenti del Fondatore della Piccola Casa san Giuseppe Cottolengo, specialmente in occasione e posteriormente alla sua canonizzazione, avvenuta nel 1934.
I primi scritti sull’Anglesio furono il breve profilo biografico del can. Agostino Berteu, scritto pochi giorni dopo la sua morte e l’elogio funebre dell’arcivescovo di Torino Mons. Lorenzo Gastaldi, pronunciato il 28 giugno 1881 nella chiesa della Piccola Casa, nel giorno trigesimo della morte dell’Anglesio e dato alle stampe.
Dopo questi due brevi profili si dovette giungere al 1921, quarant’anni dopo la morte dell’Anglesio, per avere una biografia su di lui, redatta dal menzionato Mons. Achille Gorrino, “un antico Tommasino”, come lui si qualifica, siccome entrò nella Famiglia dei Tommasini della Piccola Casa della Divina Provvidenza cioè il Seminario interno della medesima il 29 ottobre 1879 e pertanto ebbe la fortuna di conoscere ancora il 1° successore di san Giuseppe Cottolengo.
La biografia del Gorrino, pur essendo stata elaborata sulle memorie fatte raccogliere dopo la beatificazione del Cottolengo dal Padre della Piccola Casa Giovanni Battista Ribero (1916-37), come l’autore stesso ricorda nell’introduzione, non è redatta secondo un metodo rigorosamente storico. Del resto essa aveva come scopo principale di far conoscere certamente la figura dell’Anglesio, ma soprattutto le sue virtù e santità, secondo lo stile prevalente nell’agiografia del tempo. Le altre biografie che si sono susseguite si sono riferite a essa, anche se hanno aggiunto altre precisazioni e notizie.
Tra di esse va segnalata quella di Mons. José Cottino, edita nel 1981, nel centenario della morte dell’Anglesio. L’autore ha fatto vari accertamenti sulle notizie storiche concernenti l’Anglesio, utilizzando in particolare le memorie conservate nell’archivio della Congregazione delle Suore Cottolenghine e inquadrando maggiormente nel contesto storico la figura dell’Anglesio.
Oggi, dopo la pubblicazione del suo Carteggio, è possibile delineare la figura del Padre Luigi Anglesio in un modo storicamente più dettagliato e attendibile, al fine di una conoscenza più adeguata a vantaggio dei figli della Piccola Casa e della Chiesa. In tale lavoro mi è stato di grande utilità quanto io stesso avevo già scritto sull’Anglesio nella mia Tesi di Laurea del 1978 che non fu pubblicata, se non in estratto.
Inoltre la pubblicazione delle Regole date sia dal Cottolengo, sia dall’Anglesio e dal Padre Domenico Bosso alle Famiglie Religiose della Piccola Casa, avvenuta nell’anno 2000, ha agevolato grandemente la ricostruzione storica della vita e dell’opera del primo successore di san Giuseppe Cottolengo.
È da ricordare ancora il pregevole contributo della Tesi di Laurea di suor Maria Teresa Materia, S.S.G.C., che dell’Anglesio ha analizzato le lettere circolari alle Suore degli anni 1875-81.
Infine merita un particolare apprezzamento la Tesi di Licenza in Teologia spirituale del Rev.do Nicholas Nyaga Kirimo, SSC, il quale ha studiato gli elementi di vita spirituale che emergono dal carteggio del Padre Anglesio. Il lavoro, a suo dire, è stato per lui “qualcosa di più di una semplice attività accademica… è stata un’esperienza di dialogo e confronto… [con] l’esperienza unica e irrepetibile dell’uomo che ha guidato la Piccola Casa della Divina Provvidenza per quasi quarant’anni, dopo la morte del Fondatore.
Un sentito ringraziamento ai Superiori della Piccola Casa che hanno approvato e sostenuto questo lavoro e alle persone che in qualche modo hanno collaborato perché la stesura fosse più consentanea ai lettori della Piccola Casa e agli altri.
Pinerolo 8 ottobre 2020, anniversario della nascita del Padre Luigi Anglesio
Lino Piano

Testi tratti da volume di Lino Piano Padre Luigi Anglesio (1803-1881), © Edilibri 2021

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