Giuseppe Cottolengo.
Detti e pensieri
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Riportiamo qui alcuni "detti e pensieri" raccolti
nel volume. Sono state omesse le osservazioni critiche e le note. La numerazione
è quella originale.
2
Santificate tutte le opere vostre col farle per amore di Dio, sieno le preghiere,
sieno gli esercizi della carità, sieno altre cose, il riposo, il cibo.
5
Avete pene, avete afflizioni! Quelli [guardando immagini di santi] hanno patito
più di noi. Avanti in Domino.
8
Nelle cose anche di pietà bisogna andare alla buona, con semplicità,
ed umiltà; e non andar tanto avanti nelle questioni, ed assottigliare
le cose per dimandare consiglio.
16
Gli infermi più ributtanti hanno da essere le vostre perle; e le attenzioni
che loro usate sono molto più meritorie, sono le rose più belle
che potete presentare al Signore.
18
Lavoriamo, studiamo, affatichiamoci ed anche muoiamo, ma sempre in Domino, in
Domino.
20
Quando affido alla vostra cura un ammalato ben schifoso, è un regalo
ed un premio che intendo di farvi.
23
Non facciamo risparmi ed economie mal intese; perché se a somministrare
ai nostri fratelli il necessario sarà duopo vendere gli arredi
e le suppellettili sacre, noi le venderemo ben volentieri, perché glinfermi
sono la pupilla della casa; e se nellocchio non è ben guardata
la pupilla, è inutile averlo.
25
Ciò che rende la Piccola Casa commendevole sia innanzi a Dio, sia innanzi
agli uomini, sono i fatui ed i scemi, perché bisognosi di maggior soccorso,
e più rifiutati dal mondo.
35
Non registrate ciò che la Divina Provvidenza ci manda; essa è
più pratica di noi nel tenere le partite, e non vogliate mai sapere il
numero dei ricoverati, perché questo è un farle torto; non immischiatevi
dei suoi affari; ché, state quieti, essa non ha bisogno di noi.
37
Tutto viene dalla mano di Dio, sia il tanto che il non tanto.
39
La Divina Provvidenza non è mai mancata a chi spera in lei; la Provvidenza
ha mille modi da provvedere.
40
State certi, la Divina Provvidenza non manca.
41
Bisogna confidare e confidar sempre in Dio: e se Dio risponde colla sua Divina
Provvidenza alla confidenza ordinaria, a chi straordinariamente confida, straordinariamente
pure provvede.
44
a) Dio provvederà -
b) Santa Provvidenza -
c) Bisogna sperare nella Divina Provvidenza -
d) Noi siamo tutti figli di un buon Padre.
45
a) Non notiamo né le entrate, né le uscite, perché colla
Divina Provvidenza non si fanno i conti. Essa sola sa farli, e li fa benissimo.
Quel che si fa, si fa per Iddio. Iddio lo sa, e questo basta.
b) Qua dentro non si tiene altro libro, allinfuori di quello dei debiti;
e questi la Divina Provvidenza si è incaricata di pagarli, meglio di
qualunque banchiere.
49
Ma che vi andate crucciando per domani? Se voi pensate a domani la Divina Provvidenza
non ci pensa più, perché ci avete già pensato voi. Non
guastate dunque lopera sua e lasciatela fare.
52
Per lesistere e continuare nissuno è necessario; ma qua dentro
chi fa tutto è la Divina Provvidenza. Essa conosce benissimo quel che
si fa; vi ripeto che nissuno è necessario, e se volete che vi dica di
più, morto io, le cose andranno anche meglio.
57
State tranquilli, e non abbiate paura; noi tutti siamo figli dun buon
Padre, che più pensa Egli a noi, di quanto noi stessi pensiamo a lui.
58
Procuriamo solo di essere bene con Dio, non aver peccati nellanima, ed
amarlo; e poi nessun timore; Dio è là che ci guarda e ci conosce;
anzi noi siamo in lui, ed è impossibile che ci dimentichi.
59
Voi credete che sia il tal signore, o la tal signora che facciano andare avanti
la Piccola Casa, voi vingannate: sono buone persone, sono sante persone,
e dobbiamo pregar per loro, ma sono canali, sono mezzi; e chi fa tutto nella
Piccola Casa è la Divina Provvidenza, e nissun altro che la Divina Provvidenza.
Essa manda i malati, i ciechi, i sordomuti, gli epilettici, e con esso loro
manda anche di che mantenerli.
61
Vi è la provvidenza umana, vi è la provvidenza regia, ma la nostra
della Piccola Casa è la Provvidenza divina; non voglio equivoci o parole
sottointese, tutto chiaro, tutto limpido, e tutto in disteso Divina Provvidenza.
62
Vedi, mio caro, la Divina Provvidenza non manca, sai; se abbisognano miracoli,
essa è buona a farne: ieri tra noi due non avevamo due scudi, ora tu
hai diciotto mila franchi, ed io non ho più il debito: spera nella Divina
Provvidenza, e confida che non ci abbandonerà mai certamente.
64
Si è mai sentito a dire che la Divina Provvidenza abbia fatto perdere
qualche cosa a taluno? Non ha dato a tutti quanto doveva? Ha essa forse mai
tenuto registri? Oppure ha fatto qualche volta bancarotta? Dunque la Piccola
Casa è della Divina Provvidenza, e dopo la morte di questo suo manovale
saprà dare a ciascuno ciò che è suo, e che è giusto.
84
Ecco le perle più preziose della Piccola Casa; queste povere creature
sono le nostre regine; noi non siamo degni di questi regali che ci fa la Divina
Provvidenza, epperciò a farcene meritevoli per lavvenire, teniamo
preziosi quelli che or possediamo.
95
Se voi pensaste, e comprendeste bene qual personaggio rappresentano i poveri,
di continuo li servireste in ginocchio.
113
Stiamo allegri, non ho più che tre centesimi; con tutto questo stiamo
allegri, abbiamo fede nella Divina Provvidenza.
115
Sapete voi quali sono le nostre perle, le nostre cambiali? Le nostre cambiali
sono i fatui più deformi; le nostre perle i più miserabili.
116
Esercitate la carità, ma esercitatela con entusiasmo.
128
La preghiera vi fa cari a Dio, pregate dunque, pregate sempre; fatevi cari a
Dio, e quando gli siate cari, egli sa molto bene, e meglio che non lo sappiate
voi stessi, quello che vi è utile; non dubitate, ché vi darà
in larga misura tutto che può valere a farvi santi.
135
Mancheranno le famiglie, mancheranno gli uomini, ma la Divina Provvidenza non
mancherà mai.
141
Se manca alla Piccola Casa il Cassiere della Divina Provvidenza, forse che non
verrà e non pagherà? Mancheranno gli uomini, ma la Divina Provvidenza
non mancherà mai; essa verrà e risarcirà abbondantemente
ogni danno.
142
a) Quando io parlo della Provvidenza, parlo sempre della Divina Provvidenza,
non della umana. È chiaro, che la umana può mancare:
b) ma quella Divina non ha mai mancato, e non mancherà mai.
143
Distribuite pure il solito cibo agli ammalati ed ai sani; perché se a
questoggi che è questoggi la Divina Provvidenza ha già
pensato, a domani che è domani la medesima Divina Provvidenza ci penserà.
153
Ora cè più niente: ora vi è necessità, dunque
la Divina Provvidenza provvederà.
157
Io sono più sicuro e certo di questa Divina Provvidenza, che non così
son certo se esista la città di Torino.
163
a) Se accade o ruggine o rancore nellanimo, ognuno si offra il primo alla
riconciliazione,
b) né si vada a mensa od a letto se non si fa questossequio alla
virtù della Carità e dellamore fraterno.
178
Se noi siamo rassegnati solo quando Iddio ci manda consolazioni e piaceri, credete
pure, ci facciam pochi meriti, e non ci faremo mai santi: è necessario
che ci mandi tribolazioni per provargli che siamo veramente figli della Divina
Provvidenza; quantunque non avessimo di che nodrirci, di che vestirci, non dovremmo
mai far questo torto al Signore con diffidare di lui, o mostrarcene tristi e
malinconici. Via, siamo sempre allegri in Domino, egli pensa a noi più
di quanto noi pensiamo a lui; e fa tutte le cose infinitamente meglio di quanto
possiamo pensarle noi.
182
Procuriamo solo di essere di buon conto con Dio, e poi non temiamo di nulla,
perché siamo figli di un buon Padre e di una buona Madre, i quali desiderano
la nostra salute assai più di quanto la possiamo desiderare noi medesimi.
197
a) Qual torto voi fareste alla Divina Provvidenza se con tante prove di amore
non lamaste, od anche veniste a diffidare un solo momento di lei!
b) Siamo dunque di buon conto, teniamoci bene con Dio, e poi niente paura.
c) Vi ho già detto tante volte che andiamo avanti a forza di miracoli;
qua dentro ne vediamo ogni giorno, anzi, potremmo dire, siamo un miracolo continuo:
or bene, perché diffidare di Dio? Perché non abbandonarci intieramente
a lui?
204
Noi dobbiamo essere grati tanto alle grandi quanto alle piccole elemosine, ad
esempio di Gesù Cristo, il quale encomiò alla presenza de
suoi Apostoli quella vedova che aveva dato lobolo o quattrino, perché
i poveri facendo la loro piccola elemosina si privano talvolta persino del necessario,
e perciò la loro offerta, quantunque piccola, è di molto merito
innanzi a Dio; mentre per contro i ricchi facendo anche grandi elemosine non
danno che il superfluo; sebbene anche per questo ne hanno merito innanzi al
Signore, perché osservano la divina parola: fate limosina di quel che
vi avanza.
208
a) Tutti sanno servire il Signore quando tutto va bene; San Vincenzo de
Paoli mostravasi afflitto se non avesse contrarietà, perché temeva
che il Signore non fosse contento di lui.
b) Teniamo anche noi questa dottrina, che è giusta. Se il Signore ci
visita con malattie e tribolazioni, siamone contenti e rassegnati; queste, sono
segno che Iddio è contento di noi.
231
Vedi, al Nostro Signor Gesù Cristo, il quale era un galantuomo, hanno
detto e fatto cose peggiori. Dunque, acqua in bocca, e non farne parola ad alcuno.
257
Si ricordi, signor Dottore, la carità che usa a miei poveri sarà
quella che le aprirà le porte del Paradiso.
270
a) Voi forse credete che abbiamo fondi, e rendite certe:
b) no, figliuoli miei, di tutto questo abbiamo meno che niente; ma le nostre
rendite stanno nella preghiera, ed unicamente nella preghiera.
275
Unico padrone della Piccola Casa è la Divina Provvidenza, e tutti gli
altri dal primo allultimo, suoi umili servi.
276
Quel gran Dio innanzi a cui siamo noi tutti! - Quel Dio che tanto ci ama! Quel
Dio che vede i nostri cuori!
278
La Provvidenza penserà poi essa a tutto; non inquietiamoci.
282
Non lasciarti andare allimpazienza, confida nel Signore, ché, sta
quieto, ci aiuterà certamente.
294
Occupatevi unicamente del vostro spirito, attendendo con ogni impegno a viver
bene e con pietà; abbondate nella preghiera; esercitatevi nelle opere
di carità e di obbedienza; accettate con calma i dolori e le croci che
Dio vi manda; sopportatevi a vicenda, aiutandovi scambievolmente gli uni gli
altri; spargete lodore del buon esempio e della mutua edificazione, cercando
di evitare i difetti anche più piccoli e meno osservati.
306
Nel servizio di Dio vi sono tratti di tempo, in cui pare abbia Iddio voltato
le spalle alla creatura, e quasi di lei si dimentichi, ma in allora non si deve
cercare consolazione nelle creature, ma in Dio stesso, con pensare alla di lui
infinita bontà, e spesso ripensarvi ad ogni ora. Tali pene le sentì
acerbamente Davide, ed ebbe a confessar ne suoi salmi che il rimedio lo
trovò solo in pensare a Dio: renuit consolari anima mea, memor fui Dei
et delectatus sum [Sal 76,3]; che è quanto dire: non poteva in niun conto
trovar contento lanima mia, pensai a Dio, e son rimasto consolato.
320
Per volerci fidare e calcolare troppo unicamente sui mezzi umani, assai volte
le opere che ne sono lo scopo non ottengono dalla Divina Provvidenza la desiderata
benedizione, e deperiscono talora, o vengono meno, ed intisichiscono.
321
Le opere di Dio debbono appalesarsi da se stesse; e quanto meno se ne parla,
tanto meglio riescono.
330
Ho più caro questi poveretti che tutte le ricchezze di Torino. Se il
re mi dicesse: Lo voglio far principe, io gli direi: Non può darmi più
bel principato che la povertà e le miserie della Piccola Casa, voglia
pertanto lasciarmi ove mi trovo.
335
Ricordatevi di quello che disse Gesù Cristo nel santo Vangelo, cioè
che non dobbiamo prenderci ansietà ed inquietudine per i bisogni di questa
vita con dire: Che cosa mangeremo noi poi? Che cosa beveremo, e di che ci vestiremo?
Perché Iddio, nostro Padre celeste, che nodrisce gli uccelli dellaria
e veste i gigli del campo, non abbandonerà mai lanima fedele che
confida in lui e tutta fiduciosa si abbandona alle sue mani amorose. Questanima
è sicuramente a lui molto più cara degli uccelli dellaria
e de gigli del campo.
338
Quando il Signore vorrà cangiar sentinella, lo farà con somma
pace e senza disturbare nissuno.
Dal volume Giuseppe
Cottolengo. Detti e pensieri, a cura di Lino Piano, © Edilibri
2005