Giuseppe Cottolengo. Detti
e pensieri
Introduzione
di Lino Piano
Gli insegnamenti di san Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842) che forse furono
più incisivi sugli appartenenti alla Piccola Casa della Divina Provvidenza
da lui fondata sono probabilmente i 345 suoi detti raccolti nel libretto Fiori
e Profumi, pubblicato nel 1892 (Cf. [P.P. GASTALDI], Fiori e profumi raccolti
dai detti del Ven. P. Giuseppe Cottolengo, Torino, Tipografia Salesiana, 1892,
158 pp.). Essi, infatti, furono letti più frequentemente della sua biografia
scritta da Pietro Paolo Gastaldi e la loro brevità favoriva il ricordarli
anche a memoria.
Nel 1928, nel centenario dellinizio della Piccola Casa, venne curata una
nuova edizione del libretto, dividendo però i 345 detti "come in dodici
mazzolini quanti sono i mesi dellanno, ciascuno dei quali (fosse) formato
da fiori della medesima specie" (Diario Cottolenghino, Pinerolo, Scuola
Tipografica Orfanotrofio Cottolengo, 1928, p. 12), con la denominazione di "Diario
Cottolenghino".
I detti del santo vennero raggruppati in 11 temi così ordinati: preghiera,
amor di Dio, confidenza, abbandono in Dio, pietà e divozione, carità,
santa Comunione, ubbidienza, umiltà, semplicità-allegria, generosità.
A ogni mese dellanno venne assegnato un argomento, a eccezione della carità
che venne distribuito nei mesi di giugno e luglio. A ogni giorno del mese, poi,
fu attribuito un detto; a tale scopo diversi detti vennero sdoppiati.
Nel 1934, in occasione della canonizzazione del Cottolengo, venne effettuata la
ristampa del Diario Cottolenghino (Cf. Diario Cottolenghino, ristampa
alla prima edizione, Pinerolo, Scuola Tipografica Opera Pia Cottolengo, 1934,
109 pp.) che, a sua volta, venne nuovamente ristampato nel 1959, nel venticinquesimo
anniversario della canonizzazione e in coincidenza con lapprovazione canonica
di tutte le suore della Piccola Casa da parte della Santa Sede (Cf. Diario
Cottolenghino, Pinerolo, Scuola Tipografica Opera Pia Cottolengo, 1959, 116
pp. Il decreto di approvazione delle suore è del 20 giugno 1959). In seguito
il Diario Cottolenghino non ebbe altre edizioni. Nel 1981 e 1991, però,
venne ristampato il libretto Fiori e profumi a cura della Congregazione
delle suore cottolenghine (Cf. Fiori e Profumi raccolti dai detti di San Giuseppe
Cottolengo, Torino, Piccola Casa della Divina Provvidenza, 1981, 157 pp.;
ib., 1991, 157 pp.).
I 345 detti contenuti nel libretto Fiori e Profumi si trovano tutti, eccetto 13,
nella biografia del Cottolengo scritta da Pietro Paolo Gastaldi. Anche se non
è possibile fare una distinzione del tutto precisa, essi possono essere
così ripartiti:
23 sono tratti letteralmente o quasi da lettere del Cottolengo;
158 sono desunti letteralmente o quasi da deposizioni dei Processi di canonizzazione
o da altri documenti;
il contenuto di 61 si trova sostanzialmente in deposizioni dei Processi
di canonizzazione o in altri documenti;
58 hanno qualche riferimento a deposizioni dei Processi di canonizzazione
o ad altri documenti;
45 non hanno riferimenti a testimonianze o ad altri documenti.
Quasi tutti i detti risentono dellelaborazione del compilatore, cioè
del Padre Pietro Paolo Gastaldi, autore della biografia del Cottolengo. In molti
casi tale elaborazione è minima, in altri è più ampia, anche
fino al punto da essere esclusivamente del Gastaldi, senza riferimenti a testimonianze
o ad altri documenti, almeno per quanto oggi è possibile accertare. Si
tratta di una situazione che, ovviamente, non soddisfa il desiderio di conoscere
esattamente il pensiero del Cottolengo. Si è reso quindi necessario il
confronto dei detti con le fonti da cui essi sono desunti per verificarne lautenticità
e comprenderne esattamente il senso; ciò sia per una esigenza di verità,
sia per rispetto al Santo Cottolengo. Tutto questo si è cercato di realizzare
con una adeguata pubblicazione, edita nel 1997 (Fiori e profumi raccolti dai
detti di san Giuseppe Benedetto Cottolengo, nuova edizione con annotazioni
critiche a cura di Lino Piano, Torino 1997, 495 pp.).
La presente pubblicazione, di carattere divulgativo, ripropone i 345 detti del
santo limitando, però, le annotazioni alle spiegazioni sufficienti per
rendersi conto delle fonti cui i detti si riferiscono. Si è pensato altresì
di modificare il titolo tradizionale del libretto con Giuseppe Cottolengo.
Detti e pensieri, per rendere più facilmente comprensibile il contenuto
del libretto stesso.
In queste pagine il Santo continuamente ci rimanda a due grandi temi: la Divina
Provvidenza, che sempre trascende il quotidiano, e lamore a Dio e al prossimo.
Sentire la presenza della Divina Provvidenza significa riconoscere lamore
di Dio verso di noi. Quando questo pensiero "vive" nellanimo,
allora la carità verso il prossimo, la preghiera, lumiltà,
ecc. non sono più uno sforzo o unautodisciplina personale, ma diventano
una diretta espressione di quella presenza damore, così come uno
specchio dacqua limpida accoglie e riflette la luce del sole. Per questo
motivo ci auguriamo che il presente volume possa essere ricordato come "il
piccolo libro della Divina Provvidenza e della carità evangelica"
e del Suo grande Testimone.
Introduzione a Giuseppe
Cottolengo. Detti e pensieri, a cura di Lino Piano, © Edilibri
2005